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La storia

 

Fisico teorico catanese (1906-1938), mente audace e coraggiosa, vicino al gruppo dei «ragazzi di Via Panisperna» guidati da Enrico Fermi, con i suoi studi segna la nascita della fisica nucleare e delle  particelle  elementari.
Gli studi scientifici di Majorana diedero un contributo fondamentale allo sviluppo della fisica moderna  e  affrontarono  in modo originale molte questioni: nella sua prima fase pubblicò i suoi studi  riguardanti  problemi  di spettroscopia  atomica, la teoria del legame chimico (dove dimostrò la sua  conoscenza  approfondita del  meccanismo di scambio degli  elettroni di valenza), il calcolo della  probabilità di  ribaltamento dello spin (spin-flip) degli atomi di un raggio di vapore polarizzato quando  questo si muove  in un campo magnetico  rapidamente variabile; inoltre si dedicò intensamente alla  meccanica quantistica,  all’interno della quale lavorò su numerose formule scientifiche dando anche  una teoria relativistica sulle  particelle ipotetiche.
All’inizio degli anni venti si insinuò nella comunità mondiale dei fisici un ingente problema riguardante il bilancio energetico e il decadimento beta, all’interno del quale compaiono i neutrini e gli antineutrini. Tutt’oggi non si conosce con certezza se la scoperta dei neutrini sia da attribuire a Dirac o a Majorana, ma si crede che all’80% la particella sia scoperta proprio da quest’ultimo.
Il maggior contributo scientifico di Ettore Majorana è tuttavia rappresentato dalla seconda fase della sua produzione che comprende tre lavori: la ricerca sulle forze nucleari oggi dette alla Majorana, la ricerca sulle particelle di momento intrinseco arbitrario e la ricerca sulla teoria simmetrica dell’elettrone e del positrone. Famosa è anche l’equazione di Majorana. Majorana è ricordato dalla comunità scientifica internazionale per avere dedotto l’equazione ad infinite componenti che formano la base teorica dei Sistemi quantistici aperti (computazione quantistica, crittografia e teletrasporto). È, infine, insolito ricordarlo per avere introdotto la probabilità che da una determinata coppia nasca un figlio maschio.
Il 12 aprile 2012 la rivista Science ha pubblicato uno studio che conferma l’esistenza dei fermioni da lui teorizzati nel 1938, che hanno la caratteristica di coincidere con la controparte di antimateria.